Come è cambiata la concezione della qualità: dal bello al buono

Di Chiara Carciani (foto di Canva)

Negli ultimi anni, le abitudini alimentari degli italiani sono cambiate, è innegabile. Fino allo scorso decennio il consumatore prestava attenzione principalmente all’apparenza del prodotto, ricercando come elemento di qualità la sua bellezza estetica, l’intensa colorazione e l’uniformità, scegliendo inconsapevolmente anche soluzioni dannose alla salute.

Da qualche anno, invece, la società pone sempre più attenzione ad altri fattori, come i processi di produzione e lavorazione degli alimenti, valutando aspetti come le caratteristiche nutrizionali e igienico-sanitarie del prodotto, oltre ad un interesse verso la sua storia e alla sua origine.

Ormai è appurato che il benessere fisico e mentale di una persona sia anche dovuto ad una corretta alimentazione e questa consapevolezza ha spostato il consumo verso alimenti con provenienza certa e tracciabilità garantite.

In particolare, stiamo assistendo ad un avvicinamento al mondo rurale, alle cosiddette “filiere corte”, incentivate anche dalla strategia “Farm to fork”, parte importante dell’European Green Deal che mira a rendere più sostenibile l’intera filiera agroalimentare.

In aumento anche il consumo di prodotti tipicicertificati e tradizionali, le cui caratteristiche qualitative provengono principalmente dal territorio di produzione e dal loro legame con la storia e con la cultura di quella determinata popolazione.

Italia, terra di eccellenze agroalimentari

L’agricoltura per il nostro Paese è un’importante risorsa economica, resa ancora più grande dalla varietà di prodotti di eccellente qualità che ne derivano. L’Italia è infatti riconosciuta come la patria del buon cibo e delle infinite varietà di cucine tipiche, contando all’incirca 4000 Prodotti Agroalimentari Tradizionali(PAT), 315 prodotti con varie certificazioni tra cuiDenominazione Origine Protetta (DOP), (Indicazione Geografica Protetta (IGP),Specialità Tradizionali Garantite (STG) e 26 vini aventi certificazioni DOCG (Denominazione Origine Controllata Garantita), DOC (Denominazione Origine Controllata), IGT (Indicazione Geografica Tipica).

Valorizzare e saper comunicare ogni filiera tipica della nostra penisola è fondamentale per salvare l’identità culturale del territorio, incrementare l’economia locale e preservare la biodiversità ambientale.

L’importanza di essere consumatori consapevoli

Ogni azienda, ogni territorio e ogni contadino sono unici ed hanno la propria storia da raccontare: la sfida più grande è quella di rendere il maggior numero di cittadini consapevoli del fatto che il buon prodotto finito che scelgono di consumare è il risultato di un importante e dettagliato lavoro alle spalle che parte dalla materia prima stessa.

Il consumatore di oggi deve essere informato, saper leggere le etichette degli ingredienti e non farsi ingannare da mere strategie di marketing. Essere dei consumatori consapevoli significa essere a conoscenza dell’impatto che il prodotto ha sull’ambiente e sul nostro fisico.

E voi? In che modo decidete quali prodotti mettere nel carrello? Cercate la convenienza o preferite la qualità?