Cotechino e lenticchie: la coppia regale del Capodanno

Di Greta Lotti (foto di Canva)

Come avrete certamente capito dagli articoli che stanno uscendo in questa settimana, si parla di tradizioni legate all’arrivo dell’anno nuovo e ovviamente, non potevamo non parlare di cotechino e lenticchie.

E quindi ecco il quesito: vi siete mai chiesti perché si mangiano e cosa c’è dietro questa tradizione?

Le specialità della tavola

Trovandoci in Italia, non è difficile immaginare che come molti altri prodotti anche questi abbiano trovato il loro spazio tra le eccellenze gastronomiche.

In particolare, il cotechino ha trovato il suo “luogo protetto” nel modenese, dove è nato e dove è protetto dalla certificazione IGP. Con gli anni, anche altre città hanno iniziato a produrre questa specialità, tra cui Brescia, Como, Bergamo e Bologna.

Le lenticchie, invece, oltre ad un’importanza storica da non sottovalutare, hanno anche delle caratteristiche nutrizionali estremamente positive. Sono naturalmente prive di glutine, grassi e di colesterolo, molto digeribili e ricche di fosforo, ferro e vitamine del gruppo B. In più, hanno un contenuto del 25% di proteine, che combinato al basso costo produttivo e di lavorazione in tempi meno benestanti come il dopoguerra, gli hanno assegnato il soprannome dellabistecca dei poveri”.

Così come il cotechino, anche le lenticchie hanno le loro eccellenze, tra cui possiamo nominare quella di Castelluccio di Norcia (DOP), Colfiorito in Umbria, Leonessa nel Lazio, ma ci sono anche quelle del Fucino e quelle di Mormanno, la verde di Altamura e quelle piccole e tenere di Ustica, che crescono sui terreni vulcanici dell’isola e sono molto rare.

Due ingredienti due storie

Da una parte c’è un salume italiano molto gustoso e tutt’altro che light, storie popolari raccontano che all’epoca Conte Pico della Mirandola, ordinò di macellare quei pochi maiali che erano rimasti nelle stalle, per festeggiare e al macellaio venne così l’idea di mettere la carne e la cotenna nelle zampe con tante spezie.

Dall’altra il primo legume coltivato nella storia. C’è chi dice che risalga addirittura al 7000 a.C., ma l’ipotesi più realistica è che la tradizione legata al consumo di questo legume si debba ai Romani che consideravano il mangiare le lenticchie di buon auspicio per il futuro, con la speranza per l’anno nuovo che si “trasformassero” in denaro.

Piatto ricco, mi ci ficco

Non mi immagino un Capodanno senza cotechino e lenticchie, un piatto che fa festa. Sono due ingredienti che stanno bene insieme che ormai fanno parte della tradizione popolare.

Ma non c’è un motivo specifico per il quale vengono serviti come “portafortuna”, solo l’auspicio di trascorrere un anno nuovo più generoso dal punto di vista economico.

E non mi rimane altro che dire… Buon Anno!