Finiti i festeggiamenti natalizi si riparte con quelli per la fine/inizio dell’anno, tra scorpacciate, anche se purtroppo di questi tempi con poche persone, le tradizioni non mancano mai, sono alla base di ogni festività.
E parlando di consuetudini, per la prossima cena di fine anno sulla tavola non possono mancare le noci.
Vi starete chiedendo perché proprio le noci, ebbene sì anche dietro a questa gustosa piccola frutta secca si nasconde una simpatica tradizione contadina.
Basta un po’ di sale!
In tempi antichi, usava che il capofamiglia prendesse 12 noci, tante quanti sono i mesi dell’anno, le mettesse dentro la credenza e le ricoprisse di sale; il giorno successivo, la noce più secca o umida avrebbe indicato il mese del nuovo anno che sarebbe stato più secco o piovoso.
Una piccola tradizione persa nel tempo che però forse ancora qualche nonno racconta o perché no magari in qualche casa viene ancora praticata.
Buona fortuna
Le noci fanno parte di quella categoria di frutta secca considerata di buon auspicio.
Da sempre usate nei riti per divinità, come simbolo di fortuna e felicità, infatti, la tradizione di mangiare frutta secca arriva dall’antica Roma: per i romani, era un simbolo ben augurante, soprattutto in vista dei matrimoni. Con il tempo, la buona sorte legata a questi frutti, si è estesa ai festeggiamenti del nuovo anno.
In altri Paesi come in Francia si ha l’usanza di mangiare 13 diversi tipi di frutta secca.
In Italia, invece, ce ne bastano sette tipologie: nocciole, noci, arachidi, mandorle, datteri, fichi secchi e uvetta.
Fonte di benessere
Le noci, oltre ad essere simbolo di grandi tradizioni sono anche ricche di molte proprietà nutritive utili al benessere del nostro organismo.
Sono ricche di sali minerali, fonte di vitamina E, contengono Omega 3 e sono ricche di antiossidanti, ottime per aiutare per il sistema immunitario ed abbassare il colesterolo.
Ci sono benefici anche per il cervello e riducono anche il rischio di mortalità per ictus.
Infine, contengono melatonina naturale, che aiuta a mantenere regolari i cicli di sonno-veglia e arginina un amminoacido che contribuisce a far arrivare il giusto quantitativo di sangue ai muscoli.
Una noce di speranza
Un po’ Giuliacci (grande meteorologo) e un po’ fonte di benessere, le noci simbolo di forte tradizione non devono mancare mai sulle nostre tavole, soprattutto la sera dell’ultimo dell’anno.
“Una bella cesta ricca di frutta a guscio renderà tutto più magico regalando gioia, prosperità e un briciolo di speranza e consolazione per un futuro migliore”.