Demetra la dea del Biodinamico

di Alessia D’angelo (foto di Alessia D’angelo)

Oggi, sempre più persone si avvicinano al biodinamico, un mondo interdisciplinare, difficile da comprendere non conoscendone le origini, un mondo che va oltre a quello che è il prodotto finito. È vero, può sembrare astratto parlando della terra che incontra la luce solare e le forze lunari, ma che racconta in modo ideologico il ciclo naturale della vita.

Ma cos’è Demeter?

Il marchio Demeter venne introdotto per i prodotti biodinamici nel 1927.

Il nome gli è stato dato in onore della Dea greca Demetra o “madre terra”, sorella di Zeus nonché madrina del grano e dell’agricoltura, artefice del ciclo delle stagioni e protettrice del raccolto (Daenerys Targaryen scansati proprio).

La sede dell’ente certificatore (Demeter International), si trova in Germania, l’associazione rappresenta circa 3000 produttori e il marchio viene utilizzato in oltre 40 Paesi.

In Italia la sede si trova a Parma esi occupa di controllare la produzione, la trasformazione e la commercializzazione dei prodotti biodinamici applicando le teorie antroposofiche di Steiner.

Chi era Steiner?

Rudolf Steiner è riconosciuto come padre fondatore della Biodinamica. Lui formulò tre principi per contrastare il degrado che il suolo stava subendo con le coltivazioni tradizionali.

Il primo principio riguarda il mantenimento della fertilità della terra, il secondo l’aumento della capacità delle piante di resistere alle malattie e ai parassiti, mentre il terzo si focalizza sulla produzione di cibi sani e di qualità.

Alla base di questa dottrina ci sono il compostaggio, l’utilizzo di preparati specifici e la rotazione ciclica delle coltivazioni. Questo dovrebbe permettere di mantenere vivo il terreno, sfruttare le capacità delle singole coltivazioni e i benefici che due piante possono scambiarsi se messa vicine.

E il vino?

Oggi troviamo tanti tipi di prodotti che si avvalgono alla certificazione Demeter, non solo agro-alimentari, ma anche prodotti cosmetici e tessuti.

Il vino è uno dei prodotti che ha preso più campo nel biodinamico. Il viticoltore che si approccia ha questo mondo, non vede più la vigna solo come un prodotto da commercializzare, ma ne rispetta il territorio come se avesse un’anima.

Pro e contro

Questo, senza dubbio, rende difficile il rispetto dei limiti richiesti dalla certificazione ma condividendo i suoi successi e insuccessi con gli altri che credono negli stessi valori, il viticoltore è stimolato migliorarsi sempre e a mantenere un terreno sano che attraverso un’accurata vinificazione, darà un vino che rispetterà il suo terroir, così da lasciare un terreno ancora coltivabile per le generazioni future.

Il viticoltore biodinamico osserva ritmi della natura e del cosmo, utilizza preparati biodinamici anziché chimici, stimolando il terreno, favorendo alle piante le condizioni migliori per crescere e prosperare. Demeter è stato il primo e ad oggi unico marchio a certificare il biodinamico e chi crede in tutti i suoi principi.

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