I pop-corn: uno scoppio tra scienza e storia del cinema

Di Gianluca Marchetti (foto di Canva)

Fino ad ora abbiamo sempre gustato dei deliziosi pop-corn durante la proiezione di un film, ma mai abbiamo visto un film sui pop-corn.

Accade spesso che uno spettatore si diverta e si emozioni senza pensare più di tanto a cosa ci sia dietro alla realizzazione di un film. E, per certi aspetti, è giusto ed è bellissimo immergersi in un mondo magico.

Tuttavia, gli spettatori più curiosi potrebbero aver voglia di scoprire tutti i trucchi del mestiere: come nascono i pop-corn?

Non tutto il mais fa pop-corn

La nascita dei pop-corn è prima di tutto una questione di chimica, di fisica ma anche di “cultivar”.

Per fare i pop-corn servono i chicchi (o semi) di mais, ma gli agricoltori non coltivano tutti la stessa varietà di mais. La “cultivarpiù indicata per fare i pop-corn è la “Evertaper un semplice motivo: i suoi chicchi riescono a scoppiare più facilmente rispetto a quelli di altre.

C’è della chimica nei miei pop-corn

Il mais si trasforma in pop-corn grazie ad un vero e proprio scoppio.

All’interno del chicco di mais, così come per ogni cereale, è presente dell’amido, un composto biochimico che appartiene alla classe dei carboidrati e che serve come riserva energetica. Oltre all’amido, sono presenti olio e acqua.

Con l’aumento della temperatura, l’acqua si riscalda e si trasforma in vapore. Ma il vapore, all’inizio, non può fuoriuscire a causa della rigidità dello strato esterno del chicco. Servirà infatti una pressione interna di circa 135 psi (unità di misura nel sistema anglosassone) per rompere il seme, una condizione che si otterrà quando la temperatura raggiungerà i 175°C circa.

Il seme, scoppiando, dà origine ad un fiocco bianco, il pop-corn vero e proprio.

Questo fiocco bianco altro non è che l’amido gelatinizzato grazie al vapore acqueo e all’olio, trasformato in una “pasta”, che si era espansa rapidamente. Il chicco, quando scoppia, fa anche un salto, dovuto alla concentrazione del calore nella parte inferiore.

Chicco difettoso

Se nel barattolo di pop-corn troviamo dei semi inesplosi, questo è dovuto ad un difetto del chicco: se il pericarpo, ovvero lo strato esterno o rivestimento, è troppo sottile, viene permessa la fuoriuscita del vapore che servirebbe invece a creare la giusta pressione per lo scoppio finale.

Possiamo stare tranquilli: i chicchi inesplosi non ci esploderanno in mano mentre ci godiamo il film!

Ma perché i pop-corn sono un simbolo del cinema?

Prima dell’avvento del cinema, in Nord America i pop-corn venivano venduti per strada proprio come le patatine ed erano considerati degli spuntini da passeggio comuni e “poveri”.

Dal 1895 fino al 1927 il cinema era muto ed era rivolto soltanto un pubblico colto”, che fosse in grado di leggere i sottotitoli. Il cinema era un’attività per gente raffinata, che non vedeva di buon occhio usanzepopolaricome i pop-corn che erano vietati nei cinema e nei teatri.

Ma nel 1927, con l’arrivo del cinema sonoro, con attori che parlavano e spettatori che potevano ascoltare i dialoghi, il cinema divenne accessibile anche ad un pubblico più popolare.

Con il grande numero di persone comuni che si sono velocemente affezionate al mondo della pellicola, i gestori delle sale intuirono che i deliziosi fiocchetti bianchi, con sale e burro, avrebbero attirato ancora più spettatoriEd avevano ragione!

Il profumo dei pop-corn era ed è tuttora una calamita per i golosi e dei cinema e alla fine di questo viaggio tra scienza, cibo e cinema, sapremo gustare al meglio non solo lo spettacolo di un film, ma anche uno spettacolo di pop-corn!