In arrivo etichette anticancro su bevande e cibi

Di Ilaria Ancona (foto di KamranAydinov)

Nel mirino le carni rosse e i salumi ma la Commissione “salva” il vino perché fa parte dello stile di vita europeo.

I dati riportati da ECIS – (European Cancer Information System), aggiornati nell’anno 2020, segnalano che in Europa 2,3 milioni di persone soffrono di cancro e 1,3 milioni ne sono morti.

Dati statistici prevedono un aumento rispetto a questi valori del 25% entro il 2035. Secondo l’Unione Europea, è possibile ridurre questo fenomeno iniziando ad adottare un corretto stile alimentare.

Ma quale soluzione adottare?

A Bruxelles è stato organizzato un piano di etichettatura nutrizionale obbligatoria, per indicare quali siano le bevande e i cibi potenzialmente cancerogeni.

L’obiettivo è consentire ai consumatori di fare scelte informate sui prodotti consumati, non sapendo ancora come saranno queste etichette, in Europa già ne esistono alcune decise dai singoli Paesi (leggi qui l’articolo “Semaforo rosso al Made in Italy!”), potrebbero comparire scritte come sui pacchetti di sigarette, e chi non rispetterà la direttiva europea avrà meno accesso alle risorse destinate al piano di prevenzione, uniformate agli stati membri per la cifra di 4 miliardi di Euro.

Nel mirino le carni rosse e i salumi

I produttori dopo questa notizia sono in rivolta! La proposta è stata duramente criticata dall’Associazione industriali delle carni e dei salumi attinente a Confindustria (Assica).

Per il presidente, Nicola Levoni”Anche la scienza è unanime nel dire che non è il prodotto in sé a essere pericoloso, ma la quantità che se ne assume“.

Stile di vita dell’Ue, il vino non sarà etichettato

Ebbene sì, il vino, nonostante sia un prodotto alcolico, seppur di bassa gradazione rispetto ai super alcolici, viene escluso da questa etichettatura.

A garantirlo è il vicepresidente della Commissione, Margaritis Schinas, in quanto sostiene che “L’Ue non ha intenzione di proibire il vino, né di etichettarlo come una sostanza tossica, perché fa parte dello stile di vita europeo“, parole che hanno suscitato un respiro di sollievo per i produttori.

Ma per dare comunque ai consumatori più strumenti per scegliere con più consapevolezza laCommissaria alla Salute, Stella Kyriakides, ha aggiunto che Bruxelles presenterà “Una proposta di etichettatura obbligatoria per l’elenco degli ingredienti e dichiarazione nutrizionale sull’etichetta delle bevande alcoliche nel 2022 e una sulle avvertenze sulla salute nel 2023“.

Ma saranno efficaci queste soluzioni?

Il Comitato nazionale per la sicurezza alimentare (CNSA) ha comunicato, immediatamente dopo la pubblicazione da parte della rivista “The Lancet – Oncology” dell’abstract di una Monografia IARC che mette in relazione il consumo di carni rosse trasformate e fresche con un aumento del rischio d’insorgenza di tumori del colon, che “L’insorgenza dei tumori è un evento derivante da più fattori di natura individuale, comportamentale e ambientale, tra i quali vanno considerate anche le abitudini alimentari e che l’effetto cancerogeno delle carni è condizionato da abitudini di cottura e trasformazione”.

A questo proposito, rimane poco da dire, effettivamente, pur essendo presenti varie strategie comunicative per una corretta alimentazione, l’uso e la scelta della qualità rimane sempre soggettiva e spesso, molti dei problemi dipendono più da quello che dalla categoria di alimenti.