Ricciarelli di Siena IGP: tradizione e varianti

Di Filippo Pianigiani (foto di Canva)

Dalla nostra amata città del Palio e del Monte dei Paschi, famosissimi in tutta Europa e il mondo sono i ricciarelli. Ma lo sapete perché si chiamano proprio così? E che non si fanno solo a Siena? Felice di rispondere a tutto questo, specialmente in questi giorni precedenti alla festa tipica durante la quale vengono consumati, il Natale.

Dal medioevo con furore

Nati nel XIV secolo nelle corti toscane, seguendo e prendendo spunto da antiche origini orientali, i ricciarelli sono un dolce tipico senese a base di mandorle, zucchero e albume d’uovo.

Leggenda narra che fu il cavaliere Ricciardetto Della Gherardesca a introdurre questi dolci che gli ricordavano le scarpe con la punta arricciata tipici delle calzature mediorientali (da cui il nome “ricciarelli”) al ritorno dalle crociate, nel suo castello vicino a Volterra.

Ma come si fanno questi piccoli dolcetti dal gusto paradisiaco?

Dalla storia al piatto

I ricciarelli, per tradizione, sono preparati con una pasta di mandorle a grana grossa simile al marzapane, lavorata a lungo e arricchita da scorza di arancia candita e aroma di vaniglia.

L’impasto così ottenuto viene tagliato in piccole losanghe a forma di chicco di riso che vengono poggiate su una foglia di ostia. Dopo la cottura in forno la superficie rugosa e screpolata viene rivestita di zucchero a velo.

Non solo Siena

Oltre che a quelli senesi, infatti, molto conosciuti sono anche i ricciarelli di Pomarance: una variante che utilizza un impasto simile a quello senese che viene poi riposto su una foglia di Ostia (liturgia) circolare senza che gli venga data una forma particolare ed in modo non completamente uniforme. Il ricciarello viene poi ricoperto con zucchero a velo come l’originale.

Recentemente sono state prodotte varianti arricchite con cioccolato in superficie, ma consiglio personale: non fatele vedere ad un senese DOC se tenete alla vostra vita.

Pioniere di molti

Pioniere sì, perché i ricciarelli sono stati il primo prodotto dolciario per l’Italia ad avere la tutela europea: riconoscimento non da poco direi. Nel marzo 2010, la denominazione Ricciarelli di Siena è stata infatti riconosciuta come indicazione geografica protetta (IGP) e adesso la Camera di Commercio Industria Artigianato ed Agricoltura di Siena è l’autorità pubblica incaricata di effettuarne i controlli sulla indicazione geografica protetta nella zona che comprende tutto il territorio amministrativo della provincia di Siena, nella regione Toscana.

Per queste feste Green Pass alla mano e muniti di mascherina, direi che non c’è più niente che vi trattiene dal visitare una delle città storiche più belle della Toscana ed assaggiarne i suoi prodotti… E allora via di ricciarelli e Vin Santo, non ve ne pentirete!

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