Salmonella, come evitare una delle più comuni tossinfezioni

Di Filippo Pianigiani (foto di Canva)

Ci sono due tipi di persone: quelli che almeno una volta hanno cercato qualche sintomo di qualche presunta malattia su internet e quelli che mentono

Una fra le più comuni nonché famosa legate al cibo è la salmonellosi, derivata dalla Salmonella. Ma procediamo con ordine…

Che cosa è

Il genere Salmonella è caratterizzato da bacilli Gram-negativi, ovvero quei batteri che rimangono colorati di rosa dopo aver subito la colorazione di Gram e il loro “lavoro” è quello di fare fermentare il glucosio, producendo gas e degradando le proteine solforate. E questo è quello che la maggior parte delle persone preoccupate di poter averla presa, si sente rispondere, meglio scendere nel dettaglio.

Dalla teoria alla pratica

La salmonellosi è una malattia infettiva che colpisce l’apparato digerente, viene trasmessa attraverso l’ingestione di cibi o bevande contaminate o per contatto e si manifesta prevalentemente con nausea, vomito, diarrea e dolori addominali.

Le Salmonelle sono batteri capaci di causare infezioni sia nell’uomo sia negli animali e sono classificate in quattro gruppi: A, B, C, D, con caratteristiche in parte sovrapponibili ad eccezione del gruppo D, che l’agente responsabile del tifo e viene genericamente chiamato come salmonellosi maggiore o febbre tifoide.

Le Salmonelle non tifoidee, responsabili di oltre il 50% del totale delle infezioni gastrointestinali, sono una delle cause più frequenti di tossinfezioni alimentari nel mondo industrializzato.

Dove si trova?

A differenza delle salmonelle maggiori, che possono infettare solo l’uomo, le salmonelle responsabili delle forme minori possono essere presenti nell’uomo e negli animali domestici e da cortile (polli, maiali, bovini, roditori, cani, gatti, pulcini) e selvatici, compresi i rettili domestici (iguane e tartarughe d’acqua).

C’è da dire però che i principali serbatoi dell’infezione sono rappresentati dagli animali e i loro derivati (come carne, uova e latte consumati crudi o non pastorizzati) e l’ambiente (acque non potabili)

Trasmissione

Come già detto la salmonellosi viene trasmessa attraverso l’ingestione di cibi o bevande contaminate o per contatto, attraverso cioè la manipolazione di oggetti o piccoli animali in cui siano presenti le salmonelle.

Quello che però “frega” è che non c’è modo, ad occhio umano, di poterla individuare, in quanto il cibo contaminato non presenta alcuna alterazione delle caratteristiche organolettiche (colore, odore, sapore, consistenza).

Sentinelle del cibo

Se questa Pandemia ci ha insegnato che sanificare è una priorità, questo concetto, per chi maneggia prodotti alimentari è già stampato da molti anni grazie alle norme HACCP e i numerosi controlli dei NAS, e l’Istat stesso ci fornisce un abbassamento di casi di infezione alimentare negli ultimi 10 anni del 40,8% in Italia. Il rischio zero non esiste, ma sicuramente chi di dovere mette sempre un occhio di riguardo.