Vermouth bianco, in un Prato di spezie!

Di Alberto Mangoni (foto di Freepick)

Una bevanda storica

Il Vermouth bianco è un liquore tipico della zona di Prato, ha origini antiche e contadine, fonti attendibili come l’Accademia dei Georgofili datano la sua nascita attorno al 1750. Nella zona di produzione è una bevanda tipica del periodo natalizio.

Una lunga tradizione che però, nel corso degli anni ha rischiato di andar persa

Non a caso il Vermouth bianco fa parte della PAT (Prodotti Agroalimentari Tradizionali), la sua valorizzazione e rinascita tra i piccoli artigiani, tiene accesa la fiamma per questi prodotti intrisi di storia e legati al tramandarsi di ricette centenarie, generazione dopo generazione.

Come si produce?

L’antica ricetta vuole che le massaie durante il periodo di vendemmia raccogliessero uve bianche per poi lascarle maturare in botte con un mix di aromi, profumi e spezie, accuratamente tritate in un mortaio.

 Mettevano a macerare nel mosto di uva bianca appena matura un pesto di erbe dei campi, una miscela di Genziana, Cannella dolce, Enula campana, Galanga, Calamo aromatico, Centaurea, Chiodi di garofano, Assenzio, Noce moscata, Coriandolo, buccia di Cedro, buccia di arancia vanigliata e di pesche Cotogne secche.

Dopo un periodo lungo circa tre mesi, il risultato finale veniva filtrato, liberandolo dalle impurità in sospensione e chiarificato.

Che gusto ha?

Il Vermouth bianco si aggira tendenzialmente tra il 15 e il 18 di percentuale alcolica una bevanda considerata “poco forte”. Al naso è intrigante, con sentori speziati (chiodi di garofano, pepe) e fruttati.

Ha un colore ambrato, quasi velato, ma può variare in base alla durata della macerazione in botte, in bocca troviamo un sapore dolce ma complesso, complice il lungo contatto con i vari aromi, a sorreggere il sorso allo stesso tempo troviamo una buona acidità, derivante dalle uve bianche.

Come servirlo

Il Vermouth ha la qualità di essere estremamente versatile, lo si può utilizzare come digestivo da fine pasto o come aperitivo nel pratese è ampiamente utilizzato nel mixology, creando cocktail ben riconoscibili.

Il contesto del Vermouth e i suoi abbinamenti possono variare in base alla temperatura alla quale si decide di servirlo, dagli 8 ai 16°C. Diverse temperature gli conferiscono aromi, sentori e scorrevolezza in bocca estremamente differenti tra di loro.

Lo si può servire a 16°C come digestivo o in abbinamento con un formaggio erborinato non eccessivamente sapido oppure berlo più freddo con dei biscotti alle mandorle o dei cantucci tipici pratesi!

Una bevanda antica, con una storia tutta da riscoprire, non vi resta che provarlo!

Alla salute!