Vino senza alcol, nuovi mercati, nuovi rischi

Di Alberto Mangoni (foto di Chiara Carciani)

In che senso scusa?

No, non è uno scherzo, Vino dealcolato, solo un’idea ancora per l’Italia visto che ancora il prodotto non è stato regolamentato, ma l’Unione Europea fa sul serio (leggi qui l’articolo “Vino annacquato, la proposta shock di Bruxelles”).

Secondo “Wine Intellingence”, la richiesta negli ultimi anni sta aumentando in maniera sensibile, all’orizzonte si intravedono nuovi lidi, mercati mai esplorati e un posizionamento completamente differente per i consumatori.

Un controsenso o un’opportunità?

Come si fa?

Principalmente esistono due metodologie per dealcolare il vino: distillarlo e filtrarlo.

Nello specifico la distillazione consiste nel portare all’evaporazione l’alcol contenuto nel vino tramite il calore. A fermentazione avvenuta, il vino viene tenuto a una temperatura non troppo elevata, per un certo intervallo di tempo.

L’altro metodo è il filtraggio. Qui entra in gioco la pressione: il vino, infatti, attraversa a pressioni elevate una membrana finissima che consente solo il passaggio delle molecole di acqua e alcol. Il vino di seguito viene reidratato.

Entrambi i processi sono estremamente delicati, giocano su equilibri sottilissimi per non alterare ulteriormente la natura di un prodotto, già di per sé snaturato.

Europe’s calling

L’Europa chiama per regolamentare questa tipologia di prodotti ed armonizzarne produzione e distribuzione all’interno dell’Unione.

Lo scorso giugno, la Commissione Europea ha presentato la sua proposta di modifica del regolamento n. 1308/2013, che disciplina la PAC. All’articolo 193, fanno la loro comparsa proprio i termini “vino dealcolizzato” (con tasso alcolometrico non superiore a 0,5% vol.) e “vino parzialmente dealcolizzato” (con tasso alcolometrico compreso tra 0.5% e 9%).

In Italia la menzione “vino” può essere utilizzata solo con prodotti dai 9% Vol. in su.

Nuove frontiere

Indubbiamente un prodotto del genere potrebbe scardinare le porte di mercati aperti, menzione d’obbligo per i Paesi arabi dove la religione Musulmana non consente il consumo di bevande alcoliche, ma non solo…

Il vino dealcolato ha appeal anche nei Paesi più “salutisti” del nord Europa, come Svezia, Norvegia, dove questo prodotto ha buoni riscontri, includendo il piacere di un bicchiere di vino ed uno stile di vita sano.

Che sia futuribile? Vedremo, che sia vino? Probabilmente no. Ma come sempre, sarà il tempo a darci una risposta.

Alla salute!