Il 19 maggio 2015 veniva costituita la Fondazione ITS E.A.T. – Eccellenza Agroalimentare Toscana, nasceva la fondazione del settore agroalimentare per la Regione Toscana, capace di investire sui giovani talenti dando loro la possibilità di formarsi in percorsi ITS (Istruzione Tecnica Superiore).
L’idea nasceva dalla volontà di aziende, istituti scolastici, università, enti locali ed agenzie formative, pronte ad investire in una formazione altamente specializzante, caratterizzata da immediate prospettive occupazionali.
I soggetti costituendi, a cui negli anni si sarebbero aggiunti sempre più sostenitori, credevano e credono ancora nell’opportunità di far incontrare capitale umano, formato da un punto di vista tecnico professionale e trasversale, con aziende del settore evolute e desiderose di migliorare ed implementare la propria produttività e competitività, attraverso azioni ed investimenti che puntano all’innovazione.
In questi anni i rapporti con le aziende, i loro suggerimenti e i loro incoraggiamenti unitamente agli studenti diplomati ed ai successi da loro riportati, hanno consolidato l’idea di partenza.
Fondazione EAT oggi rappresenta una realtà solida e dinamica, incentrata su metodologie didattiche innovative, esperienziali e simulazioni di contesti lavorativi, dove il valore si misura sul campo ed attraverso attività laboratoriali.
Chi lavora con la Fondazione crede nella mission, parla di diritto dei giovani ad avere un futuro gratificante, a realizzare un progetto di vita in linea con i proprio obiettivi e le proprie attitudini.
Crede nella crescita di un settore che rende l’Italia importante nel mondo e crede che i giovani siano la chiave di volta.
“Sono stato bocciato a parecchi esami. Un mio amico, invece, li ha passati tutti a pieni voti. Ora è ingegnere e lavora in Microsoft. Io sono il proprietario” (Bill Gates).
“Quando un piccolo gruppo di studenti del percorso Gastronomo mi ha chiesto sostegno per un’idea nata tra viaggi in treno, aperitivi e pause del percorso, sono rimasta incuriosita. Mi parlavano di un magazine, una redazione, l’apertura di un sito, l’uso di social ed un professionista che potesse seguirne lo sviluppo.
Ho pensato fosse giusto dare loro un’opportunità, fornire un feedback positivo a chi in modo entusiasta e motivato volesse mettersi in gioco, uno strumento per implementare le competenze e farsi conoscere dal mercato del lavoro.
Ammetto, però, che non credevo diventasse un magazine così “gustoso”.
Sono questi i momenti in cui sai di fare bene il tuo lavoro.
Oggi il magazine non vuole essere più proprietà di un piccolo gruppo di eccellenza, vuole coinvolgere gli studenti di tutti i percorsi di Fondazione EAT, la loro voce per raccontare chi sono, i temi che li appassionano, il settore che hanno scelto di intraprendere e il valore aggiunto che potrebbero essere per le aziende”.
Paola Parmeggiani
(Direttrice Fondazione EAT)