China Massagli: un’evoluzione salutare

Di Alessia D’Angelo (foto di Alessia D’Angelo)

Tutto ebbe inizio nel 1855, a Lucca, in una farmacia in piazza San Michele, dove il dott. Pasquale Massagli creò una nuova bevanda, la China.

Un’origine lontana

Il suo nome è stato scelto in “onore” dell’arbusto delle foreste amazzoniche di Perù, Bolivia ed Ecuador utilizzato per la sua preparazione. La China prevede una lunga macerazione in alcol della corteccia di “Chincona Oficinalis per circa cinque mesi all’interno di botti di rovere. 

Con l’aggiunta di spezie ed erbe aromatiche come la cannella, noce moscata, chiodi di garofano e rigorosamente senza l’aggiunta di conservanti o coloranti, il dott. Massagli è riuscito a creare una vera e propria medicina naturale.

L’elisir della Malaria

La corteccia di “Chincona” è ricca di due alcaloidi naturali, il Chinino con proprietà antimalariche e antinfiammatorie e la Chinidina con forte capacità antiaritmica (aiuta a prevenire o correggere le anomalie del ritmo cardiaco). 

Approfittando di queste caratteristiche il dottor Massagli utilizzò la China come rimedio medicinale per combattere l’epidemia di malaria diffusasi a Lucca a metà ottocento.

La sua commercializzazione, invece, risale a circa il 1901, non molti anni dopo la sua invenzione. 

120 anni di storia

Dopo una prima diffusione durante il periodo dell’epidemia a fine Ottocento, la China è rimasta nella tradizione della città. Da quando la malaria non è più un problema per il mondo occidentale, la si beve semplicemente come amaro, digestivo o aperitivo. 

I lucchesi, consigliano di degustarla calda con l’aggiunta di una scorza di arancia o di limone per contrastare il suo lato amarognolo. Oggi possiamo acquistarla nella storica farmacia Massagli a Lucca come nei principali supermercati. 

Inoltre, la Regione Toscana ha inserito questo liquore nelle PAT (Prodotto Agroalimentare Tradizionale).

Una vera e propria tradizione lucchese!