Semaforo rosso al Made in Italy!

Di Ilaria Patacconi (foto di Alexey_Hulsov)

L’etichettatura fronte pacco è un argomento introdotto nel 2013 davanti all’Unione Europea (UE) e che ancora oggi sta subendo discussioni

Dovrebbe rappresentare, per noi consumatori, un aiuto ad una spesa più consapevole, con una rappresentazione visiva e immediata tramite i colori dei semafori di un alimento “buono” o “cattivo” per la salute. Fino a qui tutto bene, sarebbe un ottimo supporto per i consumatori meno informati sul valore nutrizionale del cibo. 

Se non fosse che, seguendo questo metodo di rappresentazione ci troviamo davanti ad un bollino rosso per l’olio evo (extra vergine d’oliva), il Parmigiano Reggiano e la maggior parte dei prodotti di eccellenza italiana, mentre, un prodotto come la Coca Cola zero riceverebbe il semaforo verde

Coloriamo i numeri

(La spiegazione del metodo dettagliato utilizzato in Francia si può trovare nel pdf “Public Health Panorama: volume 3, issue 4, December 2017”)

Andando a ricercare un metodo di studio (in particolare quello francese) e assegnazione di questi colori, si vede chiaramente che si basa su un semplice calcolo matematico che tiene in considerazione in Kj o Kcal il numero di zuccheri, grassi e sodio, sottrae il numero di proteine e fibre (con valori specifici quando si tratta di bevande anziché cibo) e a seconda del risultato l’alimento riceve una classificazione cromatica

Cosa ne pensa l’Italia?

L’etichettatura fronte-pacco ha portato ad una drammatica diminuzione delle vendite di tutti i principali prodotti agro-alimentari italiani di alta qualità.

“La profilazione dei nutrienti è la scienza che classifica gli alimenti a seconda della loro composizione nutrizionale” Questa è la frase riportata nei documenti del “Codex Alimentarius” e anche nel sito web dell’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) che sta procurando particolari dissensi. 

Gian Lorenzo Cornedo, rappresentante permanente del nostro Paese all’Oms, ha inviato una lettera nella quale richiede formalmente l’eliminazione di tale riferimento da entrambi i documenti “poiché è assolutamente infondato definire la profilazione dei nutrienti come una ‘scienza’”

Nella lettera si parla anche del fatto che in nessuno dei Paesi che hanno adottato l’etichetta fronte-pacco sia stato registrato un miglioramento della salute pubblica o diminuzione dell’obesità.

Ma chi ha ragione?

Un’opinione condivisa dall’Italia è quella dell’EFSA (Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare) che spiega “l’intrinseca difficoltà nel cercare di applicare a singoli prodotti agro-alimentari le raccomandazioni sull’assunzione totale dei nutrienti che sono invece pensate per essere applicate alla dieta nel suo complesso”. 

Quello che è importante capire è che l’utilizzo o meno di singoli alimenti non sarà la chiave di svolta nel combattere e vincere la battaglia contro l’obesità e le malattie alla nutrizione.

In particolare, questi calcoli vengono fatti su un utilizzo di 100g, ma nessuno specifica che di un prodotto come l’olio evo difficilmente se ne utilizza quella quantità in una singola preparazione. Tutto questo prova che se ci affidiamo semplicemente ai numeri non riconoscendo il vero valore dietro al cibo, demonizziamo alimenti che in realtà apportano più benefici che danni al nostro organismo quando usati nel modo giusto.

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